[Questo è ciò che rimane del cheesecake dato in pasto ai coinquilini.]
Siccome il mio coinquilino Gregoire è venuto a prendermi, senza che ci fossimo nemmeno mai visti, in stazione e ha portato la mia valigia da 23 chili(a chiusura del post, il contenuto della stessa e dello zaino) per tutto il tragitto compresi i quattro piani che separano casa nostra dal livello lagunare, l’ho voluto premiare con un cheesecake … ma non esattamente UN cheesecake …La ricetta base del sopraSCOMPARSO cheesecake è owned dalla mia amica Abba e ve la trascrivo qui perchè tanto lei è la persona più sharingaddicted che conosca e so che non se la prenderà minimamente.
INGREDIENTI: (per quattro persone)
400 gr di formaggio spalmabile TIPO Philadelphia
(Ma non il Philadelphia ! Perchè? Ma come perchè ?! … Perchè è della KRAFT e la KRAFT è una multinazionale, ovvero … IL POTENTE !)
80 gr di zucchero a velo vanigliato
90 ml di panna da montare
2 uova
100 gr di gioccolato bianco
(Ma non il Galak ! Perchè? Perchè è della Nestle, leggasi Unilever e la Uniliver è una multinazionale, ovvero … IL POTENTE !)
Una scatola di biscotti di pastafrolla … anche se Gregoire, il mio coinquilino, mi ha convinto a provare i biscotti integrali tipo “Grancereale” (Ma non i Grancereale !) ed è andata strabene !
Burro
Cannella in polvere
Siccome ho scelto di fare la versione con le pesche – ma si può usare qualsiasi frutto o confettura di frutta – ho comprato tre pesche gialle ben mature (leggi MOLLICCE) che ho pagato 1.36 euro. Ripeto: TRE PESCHE A UN EURO E TRENTASEI !
PROCEDIMENTO: (30 minuti cottura compresa, e il giorno dopo è sempre più buono !)
1.Foderare uno stampo con carta da forno bagnata e strizzata. Sbriciolare i biscotti e amalgamarli al burro fuso e alla cannella, quindi disporre questo impasto sul fondo dello stampo premendo molto bene fino ad ottenere un fondo spesso circa un cm, quindi mettere lo stampo in frigo.
2.In una ciotola a parte lavorare il formaggio con una forchetta, quindi unire la panna, lo zucchero e 80 gr di cioccolato bianco fuso a bagno maria. Montare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e spumoso. (io non avevo il frullino ma è venuto buono lo stesso, solo non tanto alto …)
3. Sbattere le uova intere in un piatto ed incorporatele DELICAMENTE alla crema. Quindi versare la crema nello stampo livellandola bene.
4. Cuocere il tutto a calore moderato per 20 minuti in forno (10 al microonde) e far freddare il dolce completamente prima di decorarlo con qualsivoglia frutta e di grattuggiaci sopra la rimanente cioccolata bianca.
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Dopo la firma del contratto si sono scaglionatamente defilati tutti i coinquilini: il primo chese n’è andato è stato il Vichingo, e il giorno dopo Gregoire e Annin, con i quali ho però condiviso una cena e una nottata seminsonne.
Quando il giorno dopo mi son messa a SPICCIARE,da brava, ho scoperto il motivo dell’insonnia: polvere a volontà raggomitolata in batuffoli sotto i letti e negli angoli … ZELLA OVUNQUE ! E giuro che non sono certo una tipa fine: chi può lo testimoni !!!
Dico solo che per lavare il pavimento in bagno ho dovuto prima lavare il secchio e il mocio col detersivo !
Per la verità, ho dovuto usare i detersivi un po’ ovunque, cosa che non facevo da anni – spiegherò poi il METODO SCASSANDRA in proposito – respirandomi tutta quella zozzeria chimica pur di levare tutto quello schifo … ho buttato quattro pezze !!!
Per ora non abbiamo nemmeno un aspirapolvere funzionante e la povera Annin è anche allergica alla polvere ! Non so come abbia fatto a scongiurare lo shock anafilattico: quando ho spazzato il pavimento ha cambiato colore !!!
Alla fine, mi sentivo così ispirata che ho attaccato un bel post-it ad altezza uomo in bagno: “NUN TE DICO DE FA CENTRO, PERO’ ARMENO PISCIA DENTRO !!!”.
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Chiudo con l’elenco di ciò che ho portato da casa e che mi ha consentito, insieme alla disponibilità estrema di Gregoire e Annin alla condivisione subitanea, di evitare lo SPESONE INIZIALE. Tra l’altro questa è una buona panoramica sui miei consumi, tanto per farsi un’idea …
1 kg di miele millefiori calabro di Melo, polline triestino, miso, riso integrale biologico (mezzopacco), bicarbonato di sodio, lievito in scaglie, alga wakame, polenta istantanea biologica, farina di cocco biologica, biscottini al limone (regalo di Mammozza), farro perlato biologico, uvetta, pinoli, mandorle, fiori di camomilla con guscio di chiocciola di Melo, tè nero Pu’er, orzo del commercio equo e solidale, tè sencha ai frutti rossi, tè pu’er shu del 1983 (dalla “cantina privata” di Alez), tè anji bai, tè zheng shan xiao zhong, una radice di zenzero, fagioli secchi, lievito vegan in polvere, un coltellino opinel, shampoolio erboristico, dentifricio, una saponetta artigianale al caffè, strisce da ceretta, olio di argan, deodorante, teatree oil, tonico casalingo al tè nero, 2 creme da usare e2 da non usare, hennè rosso, due pettini di legno, mooncup, smalti a stufo (ovvero quelli che Miasorella non usa), forbicine, pinzetta, matita nera, rimmel, correttore, argilla, struccante, campioncini vari, mollettone antisesso, tre rossetti, un burro di cacao fatto in casa, un paio di gambaletti approvati da tutte le suore ultrasessantenni del globo, 1 set di lenzuola, un asciugamano molto grande, uno medio e uno piccolo, 12 paia di mutande, 1 pantalone casalingo antisesso, 5 fazzoletti di stoffa, la mia vestaglia estiva (quella della foto), 1 pigiama, 3 paia di calzini corti e 3 lunghi, bachette cinesi, l’unico pantacollant che ho, due paia di calzemaglie, una scatola mezzavuota di antistax, un reggiseno armatura, 4canottiere, pillola anticoncezionale e relativa ricetta, uva ursina in capsule, due gonne corte, una gonna lunga, 4 t-shirt, bandierine tibetane, 2 libri di cucina, un quaderno delle ricette, 4 top, stivali, sandali, camper farlocche, sandali mezzi chiusi, due vestitini, una camicia hippie, due paia di jeans, un vestito a maniche lunghe, un’agendina, un diario, un astuccio pieno di pennse, quattro stampelle, un paio di ciabatte da doccia, un k-way, 3 magliette a maniche lunghe, un poncho di lana, 3 libri da leggere e uno da finire rapidmente, 1 maglione con la chiusura lampo, un maglioncino dolcevita, stampini per i biscotti a catena, la macchina fotografica e il computer più relativi caricabatterie, dvd a stufo, un grembiule da cucina, una sciarpa.
Ps: fortuna che il Miomone è giunto con una valigia piena di fruttevverdura a salvarmi dai prezzi !
Bello il Miomone a torso nudo col grembiule da cucina che se sta dritto non passa dalla porta – che è particolarmente bassa … ma è anche lui che è gruss.
Dalla settimana prossima dovrebbe andare al regime una specie di GAS con consegna di fruttevverdura dell’isola di Sant’Erasmo. Fortuna che i miei coinquilni, sempre due su tre per ora, parteciperanno alla spesa.