(forse) Si.Può.(ri)Fare!

Vivere da sola in Italia, a 25 anni, con 450 euro al mese e a impatto zero.

Rosa che boicotta i supermercati: e d’ora in poi pur’io ! !

Inizio dedicando questa canzone all’ispiratrice di questa mia nuova iniziativa.

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Rosa (come il fiore, non come il colore).

Rosa boicotta i supermercati già da un po’ e lo fa perché si tratta spesso di multinazionali o di catene ad alto impatto ambientale. Inoltre fare la spesa nei supermercati vuol dire essere soggetti ad una serie di trucchi del marketing, dall’illuminazione alla disposizione dei prodotti … Da quando ha iniziato a leggere le etichette, poi, si è accorta che in questi luoghi ameni è molto più difficile trovare prodotti che abbiano un buono standard di qualità, ovvero biologici, a basso chilometraggio, poco lavorati e con un packaging sensato. Tra l’altro Rosa sta diventando vegetariana, non mangia carne da due anni e sta lavorando per eliminare anche il pesce: mangiando molte più verdure, formaggi e cereali ha iniziato a notare la bassa qualità e l’alto prezzo di quelli venduti nei supermercati.

Rosa fa la spesa nei mercati settimanali, si sta dando all’autobroduzione – e vedrete come prossimamente – e spulcia negozietti equosolidali o gestiti da singoli e rivenditori di prodotti alla spina … e vive a Venezia, quindi dovrebbe ricevere come minimo una medaglia.

Rosa fa tutto questo per l’ambiente e per la qualità della vita – la sua e quella degli altri – e io ho deciso che il suo ragionamento non fa davvero una piega e ho deciso che d’ora in poi farò proprio come lei !

Ho iniziato pensando semplicemente a quali sono i prodotti che compro più spesso nei supermercati e a chiedere a lei dove li compra e questa settimana la mia nuova piccola sfida andrà a regime e vi farò sapere cosa ne verrà fuori, soprattutto per chi si trova – per sventure varie – in questa città.

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Tris di etichette contro i mali di stagione !

                                 Polline_frontPolline_back

Immagino di avervi già sufficientemente sfinito col “meglio preveni’ che cura’”, vero ? O era “Meglio prevenire che curaro” … boh, de gustibus

E invece eccomi di nuovo a parlare, seppure indirettamente, di prevenzione. Il fatto è che ha davvero molto senso farlo per una serie di vantaggi che questa pratica offre a chi deve risparmiare tempo e denaro senza andare a inquinare troppo il pianeta: ammalarsi fa perdere tempo e denaro perché non si può lavorare e si spendono soldi per le medicine, in più le industrie farmaceutiche sono mediamente dei covi di capitalsti inquinomani dediti alle stragi di massa. Beh, dai … le stragi di massa sono relative …

Pappa Reale

Ognuno di noi ha il suo fisico e dunque ha le sue falle da tappare. Io, per esempio, forse perché ho avuto un genitore iperfumatore, perché ho una doppia deviazione al setto nasale – sapete, di spazio ce nè parecchio … mo’ famo il progetto pe’ la tangenziale … – e perché non ero ancora abbastanza vegetariana, ero soggetta a raffreddori, otiti, sinusiti e stavo al letto una settimana con l’influenza stagionale sia a inizio stagione che alla fine dell’invernata. Da quando sono vegetariana, come vi avevo confessato nel celeberrimo articolo “Vegetariani, non rompiamo il cazzo al prossimo”, ho avuto la febbre una volta l’anno in media e per una notte e basta, un solo attacco di sinusite anziché la malattia cronica per settimane e il raffreddore un paio di volte in tutto. Ma non mi fido.

Quest’anno devo seguire le lezioni, scrivere la tesi, imparare il francese, pimparmi il curriculum per poter ambire all’ingresso in un master decente,  laurearmi con 110 e lode, andare in Cina e in tutto ciò lavorare in un posto che prevede una mutua che non posso usare perché non ho il medico qui a Venezia o fare altri lavori che se salto non mi pagano e basta. Quindi, il mantra è semplice: non mi posso ammalare. NON. MI.POSSO.AMMALARE.Infuso di rosa canina

Ed ecco allora disseminate per il post le etichette dei seguenti tre prodotti zeppi di vitamine e minerali, che assieme alla mia dieta stagionale con barattoli di miele che scompaiano, crucifere a gogo’ e carote diurne dovrebbero consentirmi di andare al massimo, a gonfie vele:

– Polline* toscano/piemontese: euro 13.85

– Pappa reale* pugliese: euro 12.00

– Infuso di rosa canina: euro 3.75

Sì, le foto sembrano un sacco fighe (a parte quella della rosa canina che è bella sfocata …), co’sto sfondo nero profescional … ma tranquilli, tenevo i barattoli sulle gambe e ho i pantaloni del pigiama neri !

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Crema solare protezione 30 all’ortica … quasigratis !

Ortica ingredienti

Ingredienti !

Una volta una signora in treno mi ha consigliato questa ricetta per fare una crema solare a protezione molto alta per pelli ipersensibili.

Ve la rigiro in versione SCassandresca !

Ingredienti:

Burro di karité (lei suggeriva burro ebbasta)

Ortica colta lontano da fonti inquinanti eccessivamente palesi

Un barattolo di crema vuoto e ben lavato

Qualche goccia di un olio essenziale a piacere per profumare la crema.

Procedimento:

Lavate l’ortica in acqua e bicarbonato; scottatela in una pentola d’acqua bollente per un minuto; scolatela e strizzatela il più possibile per poi sminuzzarla; mettete un cucchiaio di burro in una padella e fatelo sciogliere; aggiungete l’ortica e mescolate a fuoco basso; appena il burro inizia a bollire spegnete il fuoco; continuate a mescolare e aggiungete qualche goccia di olio essenziale; versate il liquido nel barattolo facendolo passare attraverso una garza per pulirlo dai residui di ortica.

Fate raffreddare il tutto in frigo e … provate per credere !

Crema solare all'ortica

SUUUPER idratante !

Ps: se la fate col burro alimentare tenetela in frigo. E in ogni caso consumatela in una decina di giorni al massimo

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***EGOISTICO MESSAGGIO PROMOZIONALE***

[Posto l’ultima mail uscita dalla mia casella di posta. Con la scusa ho scoperto una decina di indirizzi e-mail ora intattivi.]

Cari tutti,

[Premessina formale (la potete saltare, tranquilli !): questa mail è una mail corale (anche se vi ho messo tutti in Ccn per non creare problemi) e assumerà un tono volutamente informale in quanto tra voi vi sono conoscenti, amici, familiari, familiari acquisiti, coinquilini, ex-coinquilini, colleghi, ex-colleghi, compagni di università e di ex-università, amici, ex-amici, fidanzati, ex fidanzati, gente che ho conosciuto in treno, insegnanti e allieve di flamenco e di yoga, gente che sta soggiornando in altri continenti(e che mi manda vocabolari !), gente con cui sono andata in altri continenti, gente che non so più dove sia soggiornando, compagni del liceo, seminaristi in erba, fansss del vecchio blog e di quello nuovo, compagni delle medie, gente che mi ha trasportato in macchina senza conoscermi, gente che mi ha detto che in qualche modo sarei finita a scrivere (anche se forse in tutt’altri termini che questi) …
Praticamente ho inserito tutti gli indirizzi di tutti gli account di posta, tranne quelli di cui non ricordavo minimamente il proprietario/a.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i followers dell’anonimato che si fanno chiamare “0123xx@pizza.com” e tutti coloro i quali hanno pensato di abbandonare la propria casella di posta in onore di Faccialibbro, dove io non sono virtualmente ubicata.]

Dopo due anni e spicci di ardua lavorazione è uscita la “mia” prima fatica: il (primo) corso di lingua tibetana per italiani edito da Hoepli. Eccolo qui !

http://www.hoepli.it/libro/corso-di-lingua-tibetana-moderna/9788820357023.html
Sì, costa troppo e il mio nome è all’interno e non in copertina (chi conosce i retroscena sa come e perchè) … ma, ragazzi, ce l’ho FATTA !

… e poi il 2% di quello che spendete lo userò per una buona causa: pagare l’affitto ! Se me ne avessero date più di cinque copie omaggio ve lo avrei regalato a tutti … e invece no ! Però il prezzo del link che vi ho mandato è ad oggi il più basso che possiate trovare, semmai vi interessi imparare il tibetano o sovvenzionare la rata del mio affitto o quella dei ritorni a Roma …
Vi ringrazio per la cordiale attenzione, vi auguro una buona giornata e tranquillizzo chi si era lasciato/a la mia presenza felicemente alle spalle: non sono qui per tornare (alla fine, come su Faccialibbro: se non ci vediamo da diecianni ci sarà pure un motivo), questo è solo un EGOISTICO MESSAGGIO PROMOZIONALE !
Sarò felice di ricevere anche i vostri: penso sia normale fare cose simili a questa quando ci si illude di aver concluso qualcosa nella vita =)

Vi abbraccio comunque tutti.

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Temporanea sospensione delle trasmissioni.

Da domani e per tutta la prossima settimana sarò qui … e senza computer!

Tornerò domenica prossima dalla prima vacanza dopo tre anni di SFORZO senza sosta con il post sulle vacanze verdi !!!

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ADDIO, DON GALLO

La principessa sul pisello

Mi piace riportare questo bel passo di Vito Mancuso, illustre teologo che ammiro molto, su Don Gallo.

ADDIO, DON GALLO.

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Il verdetto ufficiale è …

… Niente pupo, signori e signore.

[post flash da biblioteca universitaria tra pranzo e lezioni.]

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… no, non posso davvero resistere …

Assolutissimamente no.

Abracadabra
Cosa nostra Damus
ga magna’ par indovinar el bonus?
‘se tuto previsto
da l’incuinamento al sangue misto
‘se professia
Nina, Pinta, Santa Maria
‘la par condicio? Assolutissimamente no.
Perche’ ‘se scrito, dito, stradito dai oracoi
‘la piovra perdera’ i tentacoi
e cascara’ i tabu’ col penultimo Gesu’
e el sara’ un omo dal continente nero
Sara’ vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero…
un Papa nero che scolta ‘le me canson in venessian
parche’ el ‘se nero african
Sara’ vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero…
un Papa nero che canta ‘le me canson in venessian
parche’ el ‘se nero african
A l’e’ lu? Ja
Visioni ecstra
Nostradamus, Cagliostro, ‘Saratustra
dentro na sfera
i ga visto l’ignoransa i tera
ma l’omo ‘se duro
col poter ei compra el futuro
il sesto senso. Assolutissimamente no.
Perche’ ‘se scrito, dito, stradito dai oracoi
‘la piovra perdera’ i tentacoi
e cascara’ i tabu’ col penultimo Gesu’
e el sara’ un omo dal continente nero
Sara’ vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero…
un Papa nero che scolta ‘le me canson in venessian
parche’ el ‘se nero african
Sara’ vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero…
un Papa nero che canta ‘le me canson in venessian
parche’ el ‘se nero african
‘se african dall’Africa nera
dove ogni giorno ghe ‘se gente che se spara
insegnera’ cossa che gera
vivar na vita col rispeto dea natura
Eo ga do brassi
come de mi’
Eo ga do occi
come de mi’
Eo ciapa e parte
come de mi’
  Eo si diverte
come de mi’
Insegna e impara
come de mi’
Eo ga paura
come de mi’
Lavora e suda
come de mi’
Parche’ ‘se nero african
Sara’ vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero…
un Papa nero che scolta ‘le me canson in venessian
parche’ el ‘se nero african
Sara’ vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero…
un Papa nero che canta ‘le me canson in venessian
parche’ el ‘se nero african
A l’e’ lu? Ja

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Stasera se diggiuna che’ffa bbene.

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Oggi è il primo giorno di digiuno rituale del 2012.

 E’ all’incirca un mese che faccio preparazione “atletica” per riuscire ad arrivare sana di mente al tramondo e non ammazzarmi di schifezze subito dopo fino alle 3 del mattino. Inoltre il mese di preparazione atletica è utile anche a ripetere l’operazione una volta a settimana, solitamente il venerdì, evitando di commettere esserumanicidi.

 Ma facciamo un passo indietro: io sono alta un metro e sessanta putativi in eccesso e peso 45 putativi in difetto … anzi, facciamone due di passi indietro … la vedete quella lassù ? Quella è la tavola di casa mia il giorno di natale. Non ho parlato molto del natale, diciamo per niente, diciamo che non avere internet mi ha risparmiato dall’annaffiare di banalità questo spazio e quindi non inizierò a farlo neanche adesso, perchè la tavola natalizia non è altro che uno strumento per introdurre al tema “Il ruolo del cibo all’interno mia famiglia”(e altri animali). Il cibo è padre, madre, nonni, zii, affetto, colla, scuse, perdono, premio, punizione, virtù, libertà, gabbia e gloria nell’alto dei cieli.

 Da parte materna abbiamo Lacalabbria: un peso medio di circa 100 chili, bypass cardiaco a meno di 50, colesterolo alle stelle, allattamenti al seno quadriennali, zie delle dimensioni di un cubo, bambini di 2 anni che pesano come vitelli e ne riprendono tratti somatici e abitudini. In questo mondo satinato di grassi sei, non tanto quello che mangi, ma QUANTO mangi. E per quanto ti sforzi di ingollare il tuo peso in frittelle di fiori di zucca, mangerai sempre POCO ! POCHISSIMO ! E ti muoverai “chroppu”: davanti ai bambini di 6 anni che scendono le scale un gradino per volta con una lentezza bradipica e tenendosi al mancorrente la reazione generale è: “Fermu ca cadiiiiii !”.

Il verdetto è dunque unanime: io che sono magra sono in realtà “‘mmalata”, sto morendo e non avrò “figghi” … e ancora non hanno saputo che sono vegetariana … anzi, no, una mia zia-cubo mi ha visto mangiare un piatto di pasta (i miei bravi 120 grammi), mezza frittata, un piatto di spinaci, due fette di pane e una mela: si è girata sconsolatissima verso mia madre e ha piagnucolato “Chissa’un mangia’nnenti !”

 Dall’altra, parte paterna, abbiamo una mistura di marchigiani, veneti e romani. I marchigiani sono abbastanza tirchi da nascondersi dietro il “Si mangia ciò che c’è”. La bisnonna veneta trapiantata a Roma dalle risaie con furore pronunciò la storica frase che da il titolo a questo post, perchè non aveva da dar da mangiare ai suoi quattro figli e del bisnonno romano si parla poco perchè è uno degli imprecisati suicidi della mia famiglia. Il mio humor nero mi fa immaginare che sia uscito di casa dopo che la nonna ebbe pronunciato la suddetta frase, abbia camminato fino al Tevere e si sia buttato di sotto, stanco di vivere a digiuno. A queste nobili radici si aggiungono gli influssi dei parenti acquisiti e il risultato è che si deve mangiare quello che c’è, rigorosamente porzioni egregie per i maschi e miserrime per le femmine, ma io ho tutti cugini maschi e, reduce dalla Calabbria, mi sono da subito adeguata alle loro porzioni. Però si mangia minimo 5 volte al giorno con orari romani (08-10.30-14.30-17.30-20.30), velocemente e finendo tutto fino a lucidare il piatto co’nabbella fetta de pane, che sfama. Credo sia questa la chiave del nostro poderoso metabolismo: siamo tutti ultramagri e non ingrassiamo neppure volendo, ma,soprattutto i maschi, sviluppano problemi tiroidei e colesterolici già verso i 45 anni.

 In tutto ciò, mi è capitato di avere 12 anni e l’apparecchio ortodontico nei primi anni 2000, quando le modelle anoressiche erano state ufficialmente messe al bando e i giornali scandalistici della sala d’aspetto del mio dentista declamavano le bellezze della coscia cellulitica, la femminilità della curva, l’appetibilità del grasso … e io che ero un rettangolino da davanti e una linea di profilo, martellata sin dall’infanzia, avevo finalmente un nome da appioppare alla mia “malattia”: ero “Noressica”. Così, complici un paio di ciniche amichette con qualche chilo in più, ho sviluppato una forma molto creativa di bulimia: mi sfondavo di cibo cercando disperatamente di ingrassare. Epperò il mio fisico è sempre stato estremamente reattivo alle stronzate e la mia testa lo è sempre stata riguardo ai reclami in forma liquido-biliosa che il suddetto le mandava, perciò, dopo la seconda o la terza vomitata da indigestione ho fanculizzato le “amichette” e la “famigghia”, ho trovato dei simpaticissimi amici maschi con cui arrampicarmi sugli alberi e sui ruderi del parco invece di fare lo struscio sulla via commerciale e ho iniziato ad accettarmi così come sono e soprattutto a proteggermi dagli altri e in particolare dalle altre … perchè davanti a un “Non ho mai avuto la cellulite”, una donna è capace di tutto.

 Ebbene, veniamo al digiuno. Ho voluto quantificare il mio modo di mangiare avendo il vago sospetto di ingurgitare molto più di quanto in realtà mi servisse. Il fabisogno di una donna del mio peso relativo e con un cosiddetto “stile di vita attivo”, necessita giornalemte di circa 1700-1800 calorie. Ho fatto il calcolo per una settimana e assumo in media 3000 calorie giornaliere. Avevo le prove di dover ridimensionare la cosa, i motivi li avevo già da prima:

Impronta ecologica (putroppo, anche il cibo biologico, biodinamico e di produzione integrata locale almeno un po’ inquina)

Costi (il cibo biologico, biodinamico e di produzione integrata locale … COSTA !)

Necessità di riposo da parte del mio apparato digerente che lavora praticamente senza interruzioni, se non quando dormo.

– Volontà di sviluppare la capacità di resistenza alla fame, soprattutto resistenza psicologica, per più di due ore e mezza. Vi dico solo che la prima volta che ho fatto l’intera giornata e ho detto trionfante al Miomone “Dal tramonto ad ora ho mangiato un mandarino e basta !”, il piccino ha spalancato gli occhi e con voce tremante, temendo che vedessi la sua testa a forma di pasticcino e che fossi pronta a staccargliela con un morso. ha accelerato dicendo “Appena arriviamo a casa ti scaldo la pasta di oggi e mangi subito subito, eh ?”.

Depurazione

Emulazione Gandhiana e non solo

– E SOPRATTUTTO: conoscere la fame per capire empiricamente e piantarla di riempirmi la bocca senza cognizione di causa. Se no finisco come quelle dame della carità che organizzano “La cena sulla fame in Africa” …

Così ho iniziato ad eliminare le due merende. Poi il pranzo, e qui ci ho messo un po’ ad abituarmi … la prima volta volevo disperatamente qualcuno con cui litigare. Poi la colazione. Bevo soltanto: orzo, tisane, succhi di frutta, una volta un cappuccino, ma mi ha stomacato un po’. Gradualmente, come si confà alla mia natura. Ho notato i cambiamenti che in una persona che abbia una storia alimentare diversa dalla compaiono al secondo o terzo giorno di digiuno già nel primo pomeriggio: si acuiscono i sensi, soprattutto l’olfatto, come se il tuo corpo volesse aiutarti a trovare il cibo che non gli stai dando. Anche la mente è più loquace … forse per lo stesso istintivo motivo o forse perchè così ti concentri su altro e dopo un po’ alla fame non ci pensi più, se non in termini assoluti o relativi a qualcun altro. La giornata sembra più lunga perchè effettivamente dedichiamo al cibo una cospicua porzione di tempo ogni giorno … devo ammettere che quel mandarino mangiato al tramonto del mio primo giorno intero di digiuno era effettivamente il più buono che abbia mai mangiato ! D’altra parte il tramonto si andrà allontanando sempre più dalle ore 17 e finirà col combaciare con le ore 21 … e lì saranno cazzi Fernet. Non so se riuscirò mai ad arrivare alle 24 ore, ma il mio ideale sarebbe quello di fare almeno una volta l’anno un digiuno di qualche giorno.

 Di tutto ciò a casa non sanno niente. E’ chiaro.

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