(forse) Si.Può.(ri)Fare!

Vivere da sola in Italia, a 25 anni, con 450 euro al mese e a impatto zero.

Super scorpacciata di notizie pre-partenza … CINA nun te temo !

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Questa è la bandierina cinese ricamata sullo zaino … se non vi ricordate che senso ha … fate due passi dalle parti del viaggio in Irlanda dell’anno scorso.

Signori, a 15 minuti dall’uscita da casa per andare in aeroporto, mi ricordo magicamente di voi tutti.

Ci sono almeno una paio di cose che vorrei condividere dal momento che per un po’ di giorni non potrò scrivere … almeno finché non troverò uno spot funzionante da cui farlo.

Ma non prima che voi abbiate fatto partire la colonna sonora appropriata: PLAY.

Allora: il momento migliore per prenotare i voli per la Cina è circa un mese e mezzo prima del decollo.

Il visto turistico costa una sessantina d’euro e si ottiene con: passaporto più sua fotocopia,fototessera, modulo di richiesta del visto, prenotazione voli a/r e prenotazioni d’albergo fittizie cancellabili fino al giorno prima su Booking.com.

Il visto studentesco X2 necessita invece di: passaporto più sua fotocopia, fototessera, lettera d’invito dell’università (prenotate i corsi dal sito CUCAS) e sua fotocopia, modulo di richiesta del visto.

L’assicurazione migliore che ho trovato, valida solo per studenti è quella della Allianz a 98 euro per tre mesi. Se fate questa potete evitare l’assicurazione sul bagaglio della compagnia aerea … salvo poi pregare che non arrivi, come me, per beccare tutti ‘sti soldi dalla doppia assicurazione.

Fate il bagaglio a mano come se quello di stiva non esistesse: nel bagaglio di stiva mettete solo cose che potete facilmente ricomprare. Segnatevi un indirizzo sul luogo da comunicare in caso di smarrimento del bagaglio, così ve lo mandano.

Mi sono accorta ora di aver fatto un errore strategico … non ho portato l’enterogermina !!!

Ah, ho finito tutti gli esami, questo forse lo sapevate … e ora ho un’estate per scrivere la tesi e mettere apposto il mio scarnissimo mandarino.

Fatemi gli auguri !!!

otrapocoparto

(palindromi gratuiti per tutti !)

 

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Turismo dentale in Croazia

            State per partire? Un controllo dal dentista potrebbe evitarvi altri spiacevoli

Prima di fare un viaggio di tre mesi in un paese, la Cina, in cui i dentisti e la cura dell’igiene non hanno una fama esattamente egregia, una cosa che mi è sembrato ragionevole fare è stato di andare dal dentista a farmi dare un’occhiata.

… Ma come fai ad andare dal dentista se vivi con 450 euro al mese? In Italia – e a Roma – in particolare senti l’inizio di Money dei Pink Floyd solo se suoni il campanello del portone … figurarsi se devi farti mettere le mani addosso ! Inoltre le ASL romane, che hanno dei prezzi leggermente meno proibitivi necessitano di una prenotazione letteralmente ANNI prima dell’effettuazione della visita.

E allora io e il Miomone, abbiamo approfittato dei nostri simpatici agganci oltreconfine e siamo partiti alla volta della Hrvatzska per farci fare la revisione. E ora che sono tornata, ho svuotato la casa Veneziana e mi sono ristabilita a Roma fino alla partenza …

… vogliore rendervi Part of the glory !

[In particolare consiglio di sconfinare nei balcani se avete operazioni serie da fare, perché per noi il risparmio è stato del 60%, ma su una parcella bassa: 90 euro in due per le pulizie dei denti e le visite (la mia da un’ora circa e la sua da 20 minuti) e 28 euro per l’infausta ortopanoramica dell’omone, che dovrà togliersi un dente del giudizio a dir poco mannaro. Se non avete contatti per il pernotto, cercate su gugol “turismo dentale croazia” … e stupitevi pure !]

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Sì, la righina bianca a cui va arpionandosi la radice del dente mannaro … è un nervo.

COMUNQUE: per andare in Croazia vi serve essenzialmente solo una carta d’identità europea valida per l’espatrio che vi verrà richiesta alla frontiera se andate in macchina/bus da Trieste. In questo caso il panorama è molto bello e passerete due frontiere perché la Slovenia si è assicurata uno sbocco sul mare.

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A Buje ci è venuto a prendere Igor in macchina.

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Abbiamo fatto un giro a Grisignana (Grožnjan), che è stu-pen-da …

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… è sul cucuzzolo di una collina, se andate al Caffè Vero, la vista è questa qui …

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… e laggiù c’è Fiume.

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Poi siamo andati a mangiare i burek – delle economcissime e sugnosissime paste sfoglie arrotolate con ripieni vari – a Umago …

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… ma solo dopo aver cambiato un po’ di euro in kune (il cambio al momento è 7.5 kune circa per un euro) …

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… e abbiamo fatto un giro sulla costa, dalle parti della chiesetta di San Pellegrino … che se non fossimo atei …

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… e un po’ in combutta con la nostra eterosessualità effettiva …

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… un po’ tanto indecisi, in effetti.

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E poi abbiamo mangiato e dormito al ristorante-albergo dei genitori di Igor, dove abbiamo anche pernottato.

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E la mattina dopo, di buon’ora, ma così di buon’ora che abbiamo avuto il tempo di giocare col cane del dottore, che riesce a tenere due palle da tennis in bocca …

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… siamo andati dal dentista !

 

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Ospita e sarai ospitato !

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A me, l’ho già detto, piacciono le case piene. Di oggetti, di libri, di luci, di colori … ma soprattutto di persone e di persone in transito, portatrici di lingue, culture, giochi e nuovi oggetti, nuovi libri, nuove luci, nuovi colori.

Casa mia – quando ne avrò una – sarà così: una casa con porte e finestre aperte dalle quali chiunque possa entrare e uscire, ricevere e dare, prendere e lasciare. Se devo spiegarlo con una metafora … vorrei che la mia casa respirasse.

Per ora diciamo che sospira una tantum e, ogni volta che succede, non posso fare a meno di convincermi che questa sia la via giusta, il modo migliore, il concetto universale della gestione domestica. E quando sono io a far respirare le case degli altri, la sensazione galvanizzante non è da meno.

Tra l’altro ci sono una serie di ragioni ecologiche ed economiche per farlo … se non bastasse la piacevolezza che di per sé porta l’ospitalità. Intanto una casa piena è una casa il cui impatto è ammortizzato; secondo, nessuno si presenta a casa vostra a mani vuote o, se lo fa, contribuisce alle spese domestiche o riempie il frigo, o compra la carta igienica o vi offre la cena prima di partire, o vi cucina un piatto del suo paese, o vi permette di fare pratica con una lingua nuova, o vi insegna qualcosa che non sapevate … Lo scambio è SEMPRE pari. Almeno fin’ora per me è stato così.

L’ultima volta che sono tornata da Roma, prima della sessione d’esame – ragione per la quale sono stata un po’ silente da queste parti – ho “prenotato” il mio bravo viaggetto con Blablacar. Sono partita la sera da Roma e la ragazza che mi doveva portare e il fidanzato sono arrivati un po’ tardi. Siccome mi avrebbero portato fino a Padova, mi ero già messa d’accordo per andare a dormire casa di amici per dormire e andare a Venezia la mattina dopo e iniziare a lavorare alle 11.30. Siccome l’ospite aveva l’esigenza di andare a dormire entro le due, all’arrivo dei miei trasportatori ho capito che non sarei mai arrivata a Padova entro le due … mentre pensavo questo, Giusy, la ragazza in questione mi ha detto … beh, puoi fermarti da noi ! Ti portiamo in stazione domattina presto !

Io ho detto sì lasciandomi mentalmente la scappatoia di poter cambiare idea lungo il tragitto.

Mentre invece, lungo il tragitto, ho scoperto un personaggio fantastico: una prestigiatrice, attrice e appassionata a un numero indescrivibile di cose. Anche il ragazzo, anche se era stanchino, è riuscito a punteggiare il discorso mentre noi logorroiche ci travolgeramo di chiacchiere a vicenda. Siamo arrivati a casa loro ben oltre le due, in un paesetto di cui ho istantaneamente rimosso il nome. Mi hanno fatto il letto, mi hanno lasciato una stanza con chiave sulla porta – che non ho usato – e la mattina dopo, quando mi sono alzata c’era il tavolo imbandito e i cornetti al cioccolato in forno.

Chi ha altro da aggiungere ?

Dedico questo post a Giusy

Grazie di tutto ! Spero di rivederti presto !

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Che FINE ha fatto l’estate … contiamo i sassi !

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A fine estate si contano i sassi raccolti in spiaggia. =)

Appena prima del mio ritorno, è finita l’estate.

Qui a Venezia si boccheggia tutt’ora nell’afa tanfogena … ma obiettivamente, legalmente e convenzionalmente, la bella stagione ha cessato di essere e io devo aggiornarvi sulla mia wishlist estiva. Siccome è andata un po’nammerda perché il tempo è tiranno, ma ha comunque sortito un effetto tangibile su me medesima, oltre a darmi la possibilità di informarvi su determinate buone bratiche estive, tralascerò ogni commento e non linkerò nulla. Quello che ho fatto è stato già raccontato e non occorre tediarvi oltre.

1. Tornare da Mammapapà.

2. Andare a trovare gli amici.

3. Corsi di formazione. L’8-9 giugno vale come estate … eddaisì !

4. Campeggio libero.

5. Fare volontariato.

6. Andare in ritiro in una comune o in un monastero.

7. Fare wwoofing(n.b.: andare nelle fattorie biologiche e lavorare in cambio di vitto e alloggio). Qui è tuuutta colta dell’università. L’hanno scorso avevano i niziato i corsi a ottobre, quelli della nuova specialistica … quest’anno il 19 di settembre … SPORCHIBBASTARDI ! Io avevo già pronta la mia settimana sicula !!!

8. Fare un lavoro in cui ti si garantiscano vitto e alloggio. Peggio che anda’ de notte.

9. Viaggiare andando ospiti dalla gente. Ni: abbiamo fatto Ferragosto a Parallo a casa del cognato del Miomone … vale ?

10. Si accettanto consigli.

Vi do appuntamento al prossimo fine settimana con ricchi premi e cotillon.

… qualcuno di voi sa mica cosa sono ‘sti cotillon ???

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SCI_Giorno1: La quiete prima della tempesta ?

L’estate dura fino al 23 settembre e la mia tabella di marcia estiva non necessita di un minuto di meno che di tutti quelli che separano l’adesso dalla mezzanotte del 23 settembre. Ecco, allora, dove sono e cosa faccio …

Villa

Villa Piazzo@Pettinengo(BI)

Sono coordinatrice di un campo di volontariato dello SCI (Servizio Civile Internazionale) che si svolge insieme all’associazione PaceFuturo di Pettinengo con lo scopo di rendere nuovamente fruibili alcuni sentieri di montagna del circondario e di fare la manutenzione di Villa Piazzo e dei suoi orti.

Tra circa un quarto d’ora lasceremo Villa Piazzo per andare a raccattare i miei otto nani, ovvero i volontari che arrivano alle 17 alla stazione di Biella s. Paolo. Tra questi abbiamo italiani, turchi, olandesi, russi, messicani e giapponesi. Fatemi gli auguri !!!

Intanto sbirciatevi i link: fare volontariato fa bene all’anima e al cuore, fa bene al mondo, fa bene agli altri, è un’occasione per viaggiare sia direttamente che indirettamente vista la presenza di persone che vengono da ogni parte del mondo, è per tutte le età, per tutte le disabilità, per tutte le necessità, per tutte le volontà e per tutte le volontarietà … ed è alla portata di tutti visto che vitto e alloggio sono garantiti per tutti i volontari !

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Montagna Low-cost … con il barefooting !

Sentiero 12_Vallone di Lòò

Sentiero 12 del Vallone di Lòò_Valle D’Aosta.

La scoperta giunge, in realtà, casuale quanto la mela di Newton.

Dopo due orette e mezza di scarpinata per arrivare al Vallone di Lòò e ricevere la polenta rituale, ci si levano le scarponi e si vegeta giusto un po’ tra vacche e insetti ronzanti, nel dopo pranzo. La siesta dura poco per gli irriducibili della scalata e subito si propone di andare un po’ più sù, mezzoralmassimo, ai laghi che sono rigorosamente tre e rigorosamente chiamati Lago Blu, Lago Verde e/o Lago Nero. Siccome gli alpinisti sono notoriamente ben più bugiardi del più bugiardo dei pescatori, dopo ben tre mezzorealmassimo, stavamo ancora salendo in mezzo a punteggiature di neve perenne. Io e Miasorella, con la scusa di essere terrone e cittadine, abbiamo raggiunto un sasso piuttosto piatto, ci siamo tolte gli scarponi e ci siamo sdraiate con i piedi a mollo nel ruscello.

Dopo un’altra mezzoralmassimo è risceso il Miomone e ci ha raggiunte. Non avevamo nessuna voglia di rimetterci gli scarponi, essiccome ci ricordavamo un percorso piuttosto pratoso e acquoso … non lo abbiamo fatto: siamo scese per due mezz’ore a piedi scalzi ! E abbiamo anche incontrato dei ragazzi che salivano a piedi scalzi. Tornate giù un signore che era salito con noi vedendoci ha detto “Ah, fate barefooting !” … e noi che non facciamo quarant’anni in due – lui ne ha oltre 70 – abbiamo scoperto che, sì facevamo proprio barefooting o, come si dice in italiano, per sviare ogni interesse al primo colpo, facciamo gimnopodismo.

Ebbene, i vantaggi di questa attività sono molteplici: a livello medico è un po’ come fare ginnastica posturale, a livello psichico dà un gran senso di libertà e rusticaggine, a livello estetico è esfoliante, a livello godereccio è dimorto godereccio sentire l’erba sotto i piedi, poi la pietra, poi il fango caldo … e perfino la merda di vacca ! Machennesapete !?

Inoltre, non necessita di alcuna attrezzatura e quindi costituisce un’attività perfetta per giovani squattrinati ed ecologisti come me che hanno un po’ lo schifo di tutti quegli sport – e l’alpinismo è uno di questi – che necessitano un montepremi di 200 euro di chincaglierie in plastica solo per andare a vede di cosa si tratti. Senza parlare di chi sfoga la smania da shopping comprandosi attrezzature allucinanti che userà tre volte all’anno massimo ecceteraeccetera …

Dal punto di vista filosofico, si rifà alla corrente slow e di decrescita e restituisce la dimensione più umana e meno agonistica alla montagna. A piedi scalzi non si può fare un percorso da otto ore in otto ore come se niente fosse, non si può correre, la montagna la si sente e per gustarsi il panorama occorre fermarsi a guardarlo per evitare di inciampare o ferirsi … almeno all’inizio, quando si ha ancora la pianta “da scarpa” e ci si sente piuttosto nudi e indifesi a contatto col suolo.

E il bello è che esistono degli itinerari pensati apposta per i barefooters: in Germania ce n’è tantissimi perchè – tanto per cambiare – questa cosa se la sono inventata loro, ma anche in Italia c’è il Club dei Nati Scalzi che organizza parecchie cosette sia in Italia che all’estero. Ma, semplicemente, se vedete che il terreno è buono, levatevi le scarpe e andate !

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Questa foto l’ha scattata Miasorella: se volete fare BarefootingSCassandresco, non dimenticate lo smalto rosso !

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Vacanze sostenibili: Il Volo della Rondine e altre storie.

Piedi a Marinella

Ripropongo un paio di piedi – sempre miei – su una spiaggia poco distante da Palinuro. Lo faccio in vista della conclusione e del rinnovo di un percorso. E siccome si parte sempre dalle scarpe, dall’assenza di queste vorrei ripartire.

Ci ho messo circa tre ore per trovare il coraggio di riaccendere il computer. Mezz’ora per collegarlo a internet, e non ho ancora trovato le forze di scaricare la posta e spero di riuscire a non farlo fino a domani.  Credo di essere completmente disintossicata: dal Nord, dalla fatica, dal freddo, dai prezzi, dal gelo interpersonale, dallo studio, dal lavoro, dal rumore, dagli elenchi =)

Mare vicino Grotta Azzurra

QUESTO è mare.

Sarà che siamo partiti da questo mare e siamo stati accolti a Roma da secchiate d’acqua e grandine … ma da cosa si misura l’efficacia di una settimana di vacanza ? Credo dall’amaro di rientrare a casa, almeno in parte, dato dalla constatazione che, sì, è rimasto proprio tutto così come era stato lasciato, che questa settimana non ha in alcun modo contagiato i maledetti oggetti, la polvere, le piante, il frigorifero. Anche non riconoscersi al primo sguardo nello specchio: il bianco dei denti e degli occhi che contrasta incredibilmente col bruno resto. E non conoscere gli orari di casa, gli spazi, le proporzioni, i rumori …

Marina di camerota

Porto di Marina di Camerota.

Non so se questa vacanza sia stata eccezionale di per sé o se questa mia totale soddisfazione e senso di appagamento siano il riflesso di ANNI senza altro mare che Ostia Lido. L’anno scorso di questi tempi ero fresca di laurea e aggiungevo un terzo lavoro ai due che mi portavo dietro da marzo e dall’estate precedente. Uno dei tre deve essermi ancora retribuito perchè è in libreria da pochi giorni, mavvabbè. La mia vita era lavorare, sopportare il caldo di una casa deserta in una Roma deserta e tenermi febbrilmente aggiornata con i risultati delle Olimpiadi, unico evento sportivo per il quale potrei ammalarmi e per il quale sono felice di svegliarmi a orari improbabili per gustarmi La DIRETTA. Quindi, avere una settimana spesata dalla famigghia in un posto che risponde a tutti i criteri della vacanza etica e sostenibile e che mi appresto a recensire – tantopiù che abbiamo dimenticato di compilare i questionari di gradimento prima di partire – mi ha fatto sospirare almeno una volta al giorno: “Ammazzatemi adesso, che meglio di così non posso stare”.

Le vacanze verdi non differiscono particolarmente dalle vite verdi che possiamo giornalmente condurre in qualsivoglia luogo. Ma per fare delle vacanze veramente sostenibili è il caso di scegliere luoghi che somiglino meno a new York e più a un campo di grano poesia di un amore lontano … Ebbene, qui si parla di un mare che consegue sistematicamente la bandiera blu – constatate da voi se è sufficientemente blu – e di un Parco Nazionale del Cilento, tra i più estesi e curati d’Italia. E’ inoltre il caso di arrivarci senza lasciare indietro una scia di ‘mmerda nera, ovvero a piedi, in treno o in una macchina che non si muove esclusivamente per noi: al Volo della Rondine ci arrivi in ognuno di questi modi, la stazione più vicina è quella di Pisciotta, poi prendi un autobus che ti porta fino al campeggio Odissea. Si arriva di sabato e ci si ferma almeno fino per una settimana, se no che vacanza è ? Credo che la differenza di prezzo – sensibile – tra tende affittabili, tende proprie e bungalow (pochissimi) sia dovuta al fatto che gli ideatori di queste ecovacanze preferiscano ospiti muniti di tenda per non doversi appoggiare troppo alle strutture del campeggio ospitante. D’altra parte ho visto dormire in tenda Milly, una splendida settantasettenne che nel giorno dell’escursione si è fatta pure un tuffo dalla barca: volere è potere ! E per i prezzi proposti – 330 a cranio adulto – comprendenti soggiorno in tenda, pensione biologica e vegana completa, gite in barca e a piedi e attività olistiche quotidiane che vanno dal tai qi, al qi gong, alla biodanza,allo yoga, alla cosmesi casalinga, alla cucina macrobiotica, al rap e così via, direi che si può fare. Ma aggiungerei che invece SI DEVE per un motivo impalpabile e percettibile solo in presentia: l’atmosfera di questa vacanza, la profondità degli scambi che si creano – si ricordavano di me che ero solo passata di lì due giorni e sotto esame anni fa ! – e la genuinità delle relazioni con persone estremamente “varie” in età, provenienza, interessi e storie da raccontare, rispetto a quanto ci si aspetterebbe da una vacanza così tematica …

… uff, andateci e basta.

E salutatemeli tanto, che mi mancano già tutti !

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Andare a trovare gli amici: FATTO !

<Lavorare con lentezza>

Lavorare stanca.

… e mi sono riposata. Enormemente poi.

Continua la scalata della classifica di cose fare. Sono andata a recuperare l’ultima valigia a Venezia: con la coinquilina ospitante in partenza e il fidanzato sotto esame, avevo tutte le scuse per andarmene a Bologna da un amico, anzi, un Signor Amico … essiccome la cosa mi dava anche la possibilità di depennare un’ulteriore voce della mia wishlist, non ho potuto davvero farne a meno. E meno male !

Non ero mai stata a Bologna, se non per poco, in stazione. E credo, dopo tante sterili riflessioni su come parlarne, che si spieghino meglio le mie foto …

Cartoline da Bologna.

Con tanto affetto per i miei meravigliosi ospiti: Bologna, Gabriele/Germanda, Via Broccaindosso e i suoi inquilini TUTTI, Binju al Pratello, Il Buco, il secondo kebabbaro d’Italia Al Salam, il gelato di Stefinobio, Piazza Verdi, i Giardini Margherita, gli appartamenti sudici su cui dovrò fare un servizio fotografico, le poltrone abbandonate vicino ai cassonetti, i portici, la stazione, l’inquilino della stanza in cui ho dormito che è fuggito a Ibiza per riprendersi la donna fedifraga lasciando perfino un libro aperto sul comodino, le biciclette, la carta da culo latitante per due giorni … e tanto love in the air.

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Formazione: FATTO ! (un post ritardatario)

Stamattina ho dato l’ultimo esame della sessione e ora – in attesa dei risultati che arriveranno a giorni – sono in biblioteca a usufruire della connessione perchè stiamo lasciando casa e Internet ha deciso di lasciarla per prima, lasciadoci liberi di studiare come dei disperati. La biblioteca si è quindi trasformato nel luogo di svago per antonomasia. Uno svago silenzioso e composto, ma gratuito.

Per il resto l’estate è giunta anche qui al nord, in un turbine di zanzare e odor di marcio, ma anche nelle sagre di parrocchia, nei saluti pre-partenza e in vestiti zingareschi e colorati che finalmente affiorano dai cassetti della sottoscritta.

In tutto ciò, ho la possibilità di depennare già un punto – il terzo – della mia wishlist estiva, che colgo l’occasione per ribadire. Non pensiate che si tratti di uno scherzo: chi mi conosce sa che io non scherzo mai.

1. Tornare da Mammapapà.
2. Andare a trovare gli amici.
3. Corsi di formazione.
4. Campeggio libero.
5. Fare volontariato.
6. Andare in ritiro in una comune o in un monastero.
7. Fare wwoofing(n.b.: andare nelle fattorie biologiche e lavorare in cambio di vitto e alloggio).
8. Fare un lavoro in cui ti si garantiscano vitto e alloggio.
9. Viaggiare andando ospiti dalla gente.
10. Si accettanto consigli.

Per mia scelta personale ho deciso di non usufruire dell’alloggio offerto presso La Città dell’Utopiaho sicuramente fatto almeno un mezzo errore. Non tanto per il fatto che stando dai Jenitors ho avuto il caloroso benvenuto con urla e porte sbattute,un costume vecchio come la bomba all’ambasciata americana nel Il dittatore del libero stato di Bananas. Quando per il clima di questo casale delle
meraviglie: la concretizzazione di tutti i miei sogni, come già il nome suggerisce. Sono questi i luoghi in cui la formazione è gratuita, cibata vegetarianamente, alloggiata in mezzo a tanta bella gioventù (o meno) multietnica e formata per il depennamento di un altro paio delle cose da fare di cui sopra … non vi dico quale primo perché sono cattiva e secondo perché la linea della biblioteca crasha di continuo e per scrivere ‘sta paginetta sto qui dalle tre !!!

[Colgo solo l’occasione per ringraziare la Città dell’Utopia (dove vi invito ad andare il prima
possibile per seguire un corso di danze basche, per partecipare ad un pranzo sociale, per iscrivervi al
GAS o semplicemente per sedervi sul loro terrazzo a chiacchierare con qualche amico), lo SCI e
tutti i partecipanti al corso: persone rare, davvero.]

Questo post l’ho scritto quattro giorni fa. Subito dopo c’è stato un black-out in biblioteca: i potenti mezzi della tennica.

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Conti di fine maggio e buoni propositi per “L’estate gratis”

Vi anticipo il verdetto: 500. Così distribuito:

– 230 affitto
– 7 apericena triestino
– 1.45 succhi di frutta*
– 20 tarocchi
– 2 mele*
– 0.9 formaggini
– 1.13 biscottini* equosolidali
– 3 pane integrale con semi*
– 50 bollette e pulitura scale
– 21 cena fuori Vorrei dire che erano rose … ma sventuratamente abito a Venezia, e una cena in un ristorante che non conosci puà lasciarti un certo languore de panza e prurito di mani.
– 20 attivazione promozione e ricarica
– 6 giornali “Trovalavoro”
– 15 Venezia-Roma (Sergiosharing … il benefattore !)
– 7 giornata al mare (treno a/r)
– 35 Roma-Trieste con Chiarsharing
– 1.58 limoni*
– 1.1 krapfen
– 4.70 pranzo in mensa Per la compagnia.
– 2.70 sei uova* ‘stemmerde hanno alzato il prezzo di nuovo !!!
– 5 verdura di Sant’Erasmo
– 1.50 schifezze surgelate ripiene di pomodoro transgenico e mozzarella Ma ogni tanto ci sta.
– 2.20 ingredienti per crema di tiramisù al cioccolato
– 0.8 biscotti Colussi al cioccolato in promozione
– 1.12 polpa di pomodoro italico
– 1.7 tramezzino per l’omone che non riesce a fare la fila in mezzo alla roba da mangiare senza mangiare
– 1.47 banane* eque e solidali
– 0.1 busta
– 1.2 girella da Fassi

– 41 Roma-Padova

– 0.60 per tre fogli di fotocopie (no fronte-retro chiaramente) ‘stemmerde non sanno così la vergogna. E io non mi sono ancora abituata a chiedere il prezzo in via preventiva.

– 2 pizza tonda con patate l forno, pomodoro e mozzarella a metà con Gabry a Padova

– 3.55 Padova-Venezia

– 3.55 Venezia-Padova

– 5 pizza a domicilio con le patate fritte

+ Primomaggio al prato con i croati
+ tessera metro, lozione antipidocchi, riso integrale e tofu da casa-a-Roma
+ quaderno di carta di Fabriano da Miasorella
+ succo di frutta da autista del Carsharing
+ gelato da Giulietto
+ caffè al mare da Alba
+ museo in Trastevere e pranzo alla Casa Internazionale delle Donne da Mammozza
+ gelato da Chiarsharing
+ cena cinese a domicilio dall’omone
+ Trieste-Venezia da Marzio di Blablacar: FOR FREE !
+ caffè da Greg
+ caffè dai Leadersss di Paoletti
+ pranzo da un’amica di famiglia
+ nuova promozione per il telefono, tessera mezzi e cibarievarie dai miei

+ caffè d’orzo da Rossana

+ serata di fine maggio a Casa-Opportuno, Padova =)

A questo punto, data l’ennesima sforata di budjet mensile, qualcuno inizierà a nutrire seri dubbi circa la riuscita della mia impresa originale. E’ il caso quindi che tiri fuori il mio ennesimo jolly sottoforma di propositi estivi. Ebbene, la ventiquattrenne che si spesa da sola in Italia a impatto zero non butta i soldi dalla finestra tenendosi per tre mesi una casa in cui non vive e, dunque, i 230 euro che ogni mese ho sborsato verranno a rimanere fino a settembre nelle mie tasche. L’estate è fatta per viaggiare, dal mio punto di vista, o per lavorare, o per andare a trovare parenti e amici che sono stati principescamente trascurati per tutto l’anno, o tutte le cose assieme. La casa d’estate non serve.

Ed ecco una serie di rimedi gratuiti o quasi per passare tre mesi come “homefree” in Italia:

1. Tornare da Mammapapà.

PRO: è senz’altro gratis. CONTRO: i soldi risparmiati potrebbero facilmente finire nelle mani di uno strizzacervelli che vi rimetta in sesto con una terapia post-traumatica a fine stagione. [lo stesso dicasi per le trasferte dal parentame]

2. Andare a trovare gli amici. PRO: fa bene al cuore. CONTRO: si deve stare molto attenti a non scadere nel parassitaggio.

3. Corsi di formazione. PRO: fanno curriculum. CONTRO: quelli che offrano anche solo il vitto sono proprio pochi.

4. Campeggio libero. PRO: è molto hippie. CONTRO: in Italia e in svariati altri paesi non è legale.

5. Fare volontariato. PRO: fa bene al cuore. CONTRO: spesso la quota associativa è proibitiva e il rimborso spese è solo parziale.

6. Andare in ritiro in una comune o in un monastero: PRO: è mooolto hippe. CONTRO: si può finire in mezzo ai figli dell’amore eterno, o in mezzo a degli schizoidi fondamentalisti new age.

7. Fare wwoofing(n.b.: andare nelle fattorie biologiche e lavorare in cambio di vitto e alloggio). PRO: ti permette di viaggiare ed imparare lingue perchè è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. CONTRO: si può finire nella valle dell’Eden o in casa di un simpatico neo-negriero che ti fa sgobbare come un pazzo.

8. Fare un lavoro in cui ti si garantiscano vitto e alloggio. PRO: è remunerativo. CONTRO: va’ cercato per tempo e c’è sempre il fattore schiavitù da non sottovalutare.

9. Viaggiare andando ospiti dalla gente. Esistono varie modalità: lo scambio di casa, i Servas, il Couchsurfing, il Bewelcome … PRO: fa bene al cuore ed è gratis. CONTRO: puoi beccare un rompicoglioni, ma a differenza del punto uno, te ne puoi scegliere un altro.

10. Si accettanto consigli.

Siccome ho ponderato che la quota di guadagni di cui avrò bisogno all’inizio dell’anno prossimo sarà di 1000 euro massimo, ho deciso che la mia estate prevederà tutti i suddetti punti. Tutti.

Vivere con poco durante l’anno ha anche questo vantaggio: quando arriva l’estate si ha un bel gruzzolo di risparmi per garantirsi tre mesi di meritato riposo e svago al fine di recuperare la salute mentale. Mica pizza e fichi.

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.HALF.RELATABLE.RANTS.

_well substantiated unpopular opinions_

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All things for solidarity galore!

Sugar and Cinnamon

A wholefoods blog showing the sweeter side of healthy eating

IL CASALINGO MODERNO ATTO SECONDO

(HOMELESS EDITION) economia domestica ed educazione sentimentale di un disoccupato con prole

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i mille volti della comunicazione: tra viral e flop

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Vorrei fermarmi un attimo a respirare, posso?

Dad's the way I like it

From Scotland. Living in Wales. Multilingual and trying to multi-task.

La Tana

" Ama il prossimo tuo come te stesso ". Perché pretendere da me tanto cinismo?

Circolo Si può fare

Pensare globalmente, agire localmente; nel V Municipio di Roma

Offresi lavoro, ma non troppo.

alla ventura nella terra dei cachi

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