(forse) Si.Può.(ri)Fare!

Vivere da sola in Italia, a 25 anni, con 450 euro al mese e a impatto zero.

… c’è qualcosa che mi sfugge del cinese mandarino.

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Cartolina appesa fuori dalla “Libreria Avanguardia” di Nanchino.

[Ultime notizie fuori tema: me la prendo comoda una volta tanto e mi laureo in sessione straordinaria.]

Siamo alle ultime battute cinesi, ragassi … fra pochissimi giorni sarò in volo per l’Italia e ho una serie di questioni da discutere che ho appositamente lasciato per il gran finale. Un po’ per scaramanzia, un po’ per paura di essere smentita all’ultimo.

La grande rivelazione di oggi è che andare per la prima volta in un paese del quale hai studiato la lingua è una bella prova di umiltà. Devi essere in grado di accettare il tuo silenzio – sì, proprio io – e i tuoi commenti banali, il fatto di non capire le battute o di non poter esprimere le tue opinioni reali … anche per una questione di pudicizia, timore o auto-censura, come nel caso della Cina. D’altra parte ho notato che i cinesi tra loro parlano molto “semplice” … continuamente di acquisti, di parenti e amici e molto spesso la lingua costituisce di fatto una barriera interna. Non parlo solo del fatto che i cinesi di province differenti non si capiscono se non scrivendo (e neanche sempre), ma anche i vicini di casa o i coinquilini incorrono in tutta una serie di inconvenienti dati dalla lingua che condividono.

Per prima cosa, quando due cinesi che non si conoscono si devono presentare, la questione è tutt’altro che sbrigativa: per prima cosa il nome viene ripetuto a vicenda fino a quando non ne vengono reciprocamente azzeccati i toni*; poi cercano di capire di quali caratteri sia composto il nome ma, invece di scriverlo direttamente, cercano di capirlo a parole : “E’ il di pera? O il di Nulì ?”. E vanno avanti un bel po’ perchè i nomi cinesi si compongono di tre caratteri. Se invece hanno scelto il proprio nome occidentale, in presenza di occidentali tagliano corto e si presentano come “Jerry” o “Gary” e nessuno oppone resistenza.

Più in generale, mentre parlano e magari viene fuori un argomento nuovo o il nome di qualcuno o il titolo di un film o un libro, scatta la stessa manfrina: “Hai detto Là” o Dove ?”. Quindi a mio parere andare nell’astratto senza una lavagna a portata di mano e due interlocutori particolarmente istruiti sull’argomento è cosa ardua. Tant’è che cercano sempre di semplificare e di portare la discussione al noto, molto spesso quando c’è un’incomprensione la discussione si arena, vengono usate le stesse parole per descrivere un sacco di cose. Per esempio, ci sono un sacco di parole cinesi per esprimere apprezzamento verso qualcosa/qualcuno, ma usano sempre le stesse: “buono” e “bello” e difficilmente si approfondisce il come o il perchè, come se avessero paura del suddetto arenamento.

E per spiegare questa cosa ai miei cari al telefono ho fatto un esempio razzistissimo: se una mamma dice he suo figlio è bello, una volta specificato che somiglia al babbo o alla mamma – e badate che i cinesi fanno molto caso  questo genere di cose – c’è un po’ poco da descrivere … il pupo avrà gli occhi neri e i capelli neri e potrà essere più o menoalto e cicciotto, ma detto ciò …

E quindi, nelle mie oltre 40 ore di treno e innumerevoli viaggi sui mezzi pubblici e nell’essere ospitata da soli cinesi sin dal mio arrivo in Cina, ho notato che i topic delle conversazioni sono generalmente pochi e ripetitivi. Abbiamo, ad esempio, smartphone alla mano, il balletto del “show me yours I’ll show you mine”: discussioni su modelli e prezzi, foto a raffica e serie televisive e link … il grande assente dell’occasione è la musica che ha un ruolo marginalissimo in generale. Comunque, ti credo che qui la telefonia di questo tipo ha fatto il boom: dev’essere così rilassante per loro poter far vedere ciò che intendono per aiutarsi nella spiegazione senza paura di essere fraintesi … e infatti lo fanno di continuo ! E non hanno Facebook ma sono capaci di postare su Wechat le foto di una cena mentre sono al tavolo a mangiare, poi di commentarsele a vicenda e di mangiare e parlare contemporaneamente ! Poi c’è l‘argomento acquisti: online e non, sembra di sentire un canale pubblicitario che fa la comparazione di marche e prezzi … ma difficilmente si parla di qualità: al massimo si dice che un telefono è più bello/buono/veloce, ma soprattutto … economico o in offerta.

Si attende cortese smentita.

* il cinese mandarino è una lingua tonale che è quindi provvista di cinque intonazioni (ovvero quattro toni più l’atonalità) con cui pronunciare ogni singola vocale. Per esempio, in italiano se dici “ancòra” o “àncora” non è la stessa cosa, in cinese devi moltiplicare questo per cinque e aggiungerci il fatto che la fonetica cinese prevede solo 400 sillabe, quindi gli omofoni sono la regola. Fate un po’ voi …

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Hong Kong è anche questo: il mio secondo giorno d’estate.

>> Il mio personalissimo “Tormentone” <<

Barca a motore, lo ammetto ... ma a caval donato ...

Barca a motore, lo ammetto … ma a caval donato …

Ieri ho cambiato ospite di nuovo – ma questo dovrebbe essere l’ultimo prima del rimpatrio – … e siamo andati in gita barca dalle parti di Clearwater Bay. E’ stato il mio secondo giorno d’estate. Il primo è stato quella volta in cui ho fatto il bagno al lago circa un mese fa. Hong Kong è anche questo:

Il verde !!!

Il verde !!!

Il bluuuu !!!

Il bluuuu !!!

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La schiena più bianca della mia vita.

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Amo i parchi pubblici di Hong Kong … almeno quanto odio l’aria condizionata

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Lingnan Park_Hong Kong

Bello, vero ?

Non vi suggerisce la pace perpetua e la risoluzione internazionale dei conflitti mondiali ?

Se aveste visitato questo luogo questa mattina sareste nel Nirvana, no ?

Ehnnò, belli, perchè sareste d Hongkong ! ERGO: stareste morendo di freddo come me in questo momento, nell’ennesima biblioteca !

Se mi sono sbracciata per raccontarvi il caldo di Nanchino, devo cercare di spendere un paio di parole sul gelo hongkonghese … e devo farlo in fretta perchè, nonostante i jeans lunghi e la pajmina … IO STO MORENDO DI FREDDO !

Nei luoghi chiusi (metro, autobus, minibus, tram, case, università, negozi, shopping malls, biblioteche, cessi pubblici …) di Hong Kong fa così freddo che:

– Ti viene il mal di stomaco;

– Ti viene il mal di testa;

– Ti viene il mal di gola;

Le orecchie piangono;

– Ti viene la cistite;

– Ti accorgi di colpo che stai serrando all’inverosimile le mascelle e le dita dei piedi;

La punta delle unghie si fa bianca come se non ci arrivasse il sangue … e infatti non ci arriva !

Le dita si fanno giallo-violacee tipo livido e quando le muovi devi concentrarti per farle andare dove dici tu.

I riflessi sono ra  llen       ta        t              i       .

– Gli occhiali, l’obiettivo della macchina fotografica, lo schermo del telefono e tutte le superfici lucide si appannano quando esci e si spannano dopo un buon quarto d’ora.

Quando passi da fuori a dentro ti conviene rallentare il passo, concentrarti sul respiro e ambientarti per evitare i capogiri e metterti … un maglione e una sciarpa.

Quando passi da dentro a fuori ti conviene rallentare il passo, concentrarti sul respiro e ambientarti per evitare i capogiri e toglierti il maglione e laQuando passi da dentro a fuori ti conviene rallentare il passo, concentrarti sul respiro e ambientarti per evitare i capogiri e toglierti il maglione e la sciarpa … ma piano ! sciarpa … ma piano !

Ha senso avere un thermos con l’acqua calda, anche se è agosto.

E fuori fanno 31 gradi, l’umidità è al 60% e c’è un venticello delizioso !!!

Mapperchèèèèè ???

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Houston,we have a problem … colazione capitalista ad alto impatto ambientale.

Vista dalla Biblioteca Centrale di Hongkong: 9 piani di libri, silenzio e internet aggratis. Il parco qua sotto è Victoria's Park.

Vista dalla Biblioteca Centrale di Hongkong: 9 piani di libri, silenzio e internet aggratis. Il parco qua sotto è Victoria’s Park.

Dopo lo slancio appassionato iniziale di ammmore per questa città soleggiata con l’aria di mare, biblioteche enormi e superaccessibili, università studiate apposta per farti sentire un genio, un suk di qua, una cattedrale dillà, una scuola cattolica per ragazze qui e un negozietto del biologico lì accanto …

si è messo a piovere, un piovere monsonico, che dà una sgrullate da tre minuti in cui non puoi evitare di razionalizzare e di visualizzare una vita qui dal punto di vista realistico-pratico.

Io e Hong kong abbiamo un grosso problema: Lei non è un cazzo vegetarian-friendly.

Intanto il cibo costa una silurata – colazione a parte – e poi ci sono interi menù in cui nemmeno il tovagliolo manca di carne o pesce ! Se ci metti che di punto in bianco sono diventata analfabeta perchè qui usano i caratteri cinesi non semplificati – che ho studiato nel pleistocene per un paio di mesi e ho bellamente rimosso – e che parlano il cantonese e raramentissimo un po’ di inglese … il gioco è fatto. Finisco per comprare polpette di riso che si rivelano carnivore, oppure panini bianchi ripieni all’aria.

ARGH ! Dopo sei anni di vegetarianesimo è bella frustrante questa cosa. E soprattutto è davvero inaspettata: mi avevano detto che la Cina continentale era un problema, non Hongkong ! Ma oggi, mentre giravo a vuoto leggendo menù inaccessibili mi sono resa conto di quanto questo posto abbia della maledetta Inghilterra, unico paese al mondo che mi abbia mai fatto dimagrire, pur non essendo ancora totalmente vegetariana.

E così, con gli occhio in fuori dalla fame e lo zaino pieno di libri e orpelli elettronici – n.b. le due persone che dovrei intervistare stanno bellamente latitando, probabilmente insieme al mio relatore – mi sono ricordata che l’ultimo giorno a Nanchino io e un’allegra brigata in seduta conviviale ci eravamo vicendevolmente scambiati sei compiti che ci facessero andare oltre i nostri limiti.

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L’allegra brigata ! da sinistra in senso orario: Sabine, la mia prima Couchsurfer cinese; William il mio primo amico a Nanchino; Lisa, la compagna di classe, di sbronze e di parmiggiane e Dasha la Compagna Sovietica.

Il mio era: acquistare un prodotto di una multinazionale delle peggiori al mondo, la più schifa che trovavo. Il mio limite è prendere troppo sul serio le mie decisioni.

Ed ecco qua.

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Ecco il corpo del reato. Il nome della catena non ve lo dico. Ci manca solo che gli faccio pubblicità a questi !

… e sapete una cosa? Mi ha fatto proprio bene andare a vedere cosa “mi perdo” del capitalismo da strapazzo che combatto da oltre un decennio. Come diceva Martino, quant’è vero: “Ci stanno fregando tutti !”. E per oggi ho voluto far parte di quel “Ci” anche io.

Ho speso 47 dollari: 26 per uno yogurt strafatto di zucchero in cui avevano messo – probabilmente giorni addietro – tre fettine di banana già annerite. In un pratico contenitore-nel-contenitore rigorosamente in plastica spessa un metro, c’erano due cucchiai di cereali secchi e poi un cucchiaione verde di plastica anche lui … di quelli che non acchiappano; 21 dollari per un fettinella di torta al cioccolato con nome altisonante, scaldata al microonde. Mi sono dovuta portare le cose al tavolo da sola, ho ottenuto la bellezza di 15 minuti di internet gratuito e non c’era la presa per la corrente.

Bene, bravi, bis. La mia risposta è stata farmi un’ora e mezza di sonno in poltrona, ma la tizia accanto a me ha vinto: s’è portata il thermos e il giornale da casa !

Nei posti dove ho fatto la colazione fino a ieri spendevo 20 dollari per un toast col burro, due uova fritte, una ciotola di porridge e un tazzone di tè. Il wifi era libero e servivano al tavolo.

Questi posti dimmerda in cui mancavo da 10 anni sentendomi dire da trilioni di persone che “è fichissssimo” e “costa pochissssimo” … non hanno ancora chiuso i battenti. Com’è possibile ???

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Ah, sì … I conti di luglio !!!

Ricordatevi che sono yuan ! 8.11= un euro)

– 4 pranzo a mensa
– 70 cena al Bellini
– 23 pranzo in bettola particolarmente costosa
– 5 pranzo in mensa
– 18 caffè Illy
– 4 biscotti
– 8 merendine
– 1 succo all’arancia
– 2 baozi
– 5 diciotto jiaozi con verdure
– 200 trenta giorni di yoga, per potenziali due ore al giorno
– 1 bacchette personali
– 4 sacchetti della spazzatura
– 10 due limoni
– 20 tessera della mensa
– 7.5 pranzo a mensa
– 7 fettuccine in zuppa con l’uovo
– 38 birra belga spillata “alla cazzo”, patate fritte, shot di tequila e colloquio di lavoro
– 6 bevanda sconosciuta che doveva essere tè
– 5 mensa
– 5 altro limone
– 100 ricarica tessera mensa (così non devo tenere a mente tutti i pasti)
– 70 cena indiana
– 27 acqua e detersivo per lavatrici
– 6 banane
– 3 baozi
– 4.5 biscotti
– 25 cena
– 4 succo all’arancia
– 6 succo al pompelmo
– 25 cena
– 7 spaghetti in brodo
– 25 birra
– 50 leggins da yoga
– 20 pasta
– 30 sugo*
– 20 succo alla menta e fagioli di non so che
– 14 panino
– 6 metro
– 13.5 visita al giardino con la statua della dama bianca
– 19 pasta
– 38 sugo BIOLOGICO E ITALIANO
– 5 melanzane
– 6 succo
– 3 acqua
– 3 biscotti al sesamo
– 3 metro
– 75 treno per Changxing
– 6.5 taxi
– 60 taxi per il monastero
– 4 autobus
– 10 taxi
– 75 treno per Nanchino
– 6 banane
– 3 cereali a peso
– 6 succo d’uva
– 5 barrette ai cereali
– 15 frutta (banane e melone)
– 18 caffè e girella con cannella
– 4 baozi e spuntini vari
– 14 cioccolata fondente
– 18 detersivo per i piatti formato famiglia
– 60 SD card per il telefono
– 250 treno Nanchino-Wannian e Yingtan-Shenzhen

+ 850 lavoro come promoter per una festa in discoteca

Pranzi e cene, regali, drink, ospitalità, tessere sconti e buoni e risate offerti e ricevuti … INCALCOLABILI !

Fanno 1360.5 yuan in un mese, che al cambio di 8.11 sono 167 euro e 75 centesimi.

MADONNA SONO UN DRAGO ! Anzi … UNA DRAGA !!!

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Hong kong days to come.

Sono tornata nel terzo millennio !!!

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Questo è quello che vedo dalla finestra … che è un po’ sporchetta … però siamo all’ottavo piano =)

Sono ad Hongkong, nella biblioteca della Hong Kong University, una delle papabili per il dottorato, ed è caduto il Great Firewall: posso tornare a scrivere colorato, ad aggiungere foto e a linkarvi la musica del momento (“Days to come” – Bonobo).

Ieri ho scritto una mail molto esaustiva con allegata una carrellata di foto degli ultimi tempi e ho deciso di riproporla qui, con i dovuti aggiustamenti, ma con un bel po’ di foto che suppliscano al buco di colore a cui vi ho sottoposto negli ultimi due mesi. Ecco qua:

Cari amici, parenti, colleghi, coinquilini presenti e passati,vi mando una mail-orgia per aggiurnarvi tutti in un botto solo !!!

Ho passato l’ultima mezz’ora arimpicciolire le foto che vi allego … non ne ho messa nessuna di Hongkong perchè quando le ho riviste non mi sono piaciute … domani cerco di farne qualcuna più carina … il fatto è che a vederla così sembra tutto un palazzone … e lo è … ma, non so perchè, mi piace.

Sarà che sono uscita dal 1995 e internet funziona così bene che ho dovuto razionarmelo per riuscire a concentrarmi sullo studio … sarà che c’è il sole, l’aria respirabile, la seconda casa pulita che vedo in Cina, si mangia da dio, i cinesi sono sempre più adorabili e ospitali e disponibili … Boh, a me piace, mi sta dando un senso di sollievo e sto letteralmente spurgando dagli ultimi due mesi di Mainland China.

Da non sottovalutare: qui nessuno sputa da nessuna parte e si fa la raccolta differenziata.

Notizia generale e generalizzata: atterro il 2 settembre alle 8.25 di mattina e ho solo il bagaglio a mano, quindi sarò a casa per le 10. Se volete passare per un coffee e per prendervi il vostro pezzo di Cina, mi farà solo piacere. La sera stesso parto per Veneficamalefica per andare a fare gli auguri a Greggy che è il suo compleanno, per dargli il suo pezzetto di Cina e per partecipare a un corso che parte il giorno dopo. Quelli del corso latitano per ora, ma i miei hanno pagato la rata entro il termine stabilito, quindi sarò a Venefica per 3 giorni a fare quello e, a proposito di latitanti, a consegnare la domanda di laurea a quello sciamannato del relatore che è sparito da fine giugno. Se non me la firma vi munisco di forcone e facciamo la marcia su Ca’ Foscari. Il 6 circa mi trasferisco a Trieste nella nuova casa e, consegnata la domanda di laurea (scade il 10 settembre), tirocinio permettendo vengo  Roma e resto fino al 18 minimo. Dopodiché diventerò Triestina almeno fino a Natale.

Per il resto sto a mille: ho rotolato verso sud da una casa cinese all’altra, ho fatto due notti di treno in cui non ho chiuso occhio ma mi sono divertita un sacco, ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno insegnato un sacco di cose … pensavo di essere abbastanza spigliata nell’ospitalità … ma questi stanno a un livello superiore. Vincere l’imbarazzo è stata una sfida. Per dire, i miei ospiti attuali, due ingegneri civili che dimostrano 16 anni e sono amici del mio Couchsurfer di Shenzhen, Ray (conosciuto a Nanchino), non solo mi ospitano, non solo mi portano a magnà e mi danno le tessere delle biblioteche per entrare OVUNQUE, ma mi hanno preparato la cena e quando ho provato a lavare i piatti si sono quasi scandalizzati.

Comunque la ricerca sociale d’assalto in Cina sarà il mio futuro: questi non vedono l’ora di dirti la loro su un mucchio di cose … e intanto ti ospitano, ti procurano colloqui di lavoro, ti presentano mezzo mondo, ti spacciano buoni per i ristornati e svolte clamorose e ti fanno entrare gratis dappertutto perchè c’è l’amico del cugino del compaesano … Non mi serve nemmeno uno stipendio, mi basta il rimborso dei treni e dei regalini che semino – di nascosto praticamente, perchè qui è chi ospita che fa il regalo a chi parte – quando vado via. Apriamo un nuovo filone della ricerca sociale: a tarallucci e vino, signori … e sinologicamente parlando: a jiaozi e tè verde !

E apriamo un bel blog di cucina cinese, che le mamme cinesi me ne hanno insegnata una più del diavolo !

Beh, ora la pianto di straparlare e vi allego ‘ste foto benedette.

Barche e lanterne sul canale di Nanchino

Barche e lanterne sul canale di Nanchino

Il Bund di Shanghai di notte

Il Bund di Shanghai di notte

Grotta di Shenlonggong le luci sono artificiali per la gioia dei geologi

Grotta di Shenlonggong le luci sono artificiali per la gioia dei geologi

Il lago più grande della Cina è nel Jianxi SAPEVATELO

Il lago più grande della Cina è nel Jianxi SAPEVATELO

Per ora so fare quattro tipi di jiaozi ... PER ORA !

Per ora so fare quattro tipi di jiaozi … PER ORA !

Laghetto nel giardino dell'università

Laghetto nel giardino dell’università

Lago nel parco di Nanchino di notte

Lago nel parco di Nanchino di notte

Lanterne rosse.

Lanterne rosse.

Lecca lecca artigianale.

Lecca lecca artigianale.

Monastero by night.

Monastero by night.

Abbiamo cucinato la parmiggiana a Nanchino ... alla facciaccia del chilometro zero ! Però il sugo era biologico. Ah, abbiamo anche creato un'appusita colonna sonora http://grooveshark.com/#!/playlist/Cucinare+La+Parmiggiana+A+Nanchino/99456551

Abbiamo cucinato la parmiggiana a Nanchino … alla facciaccia del chilometro zero ! Però il sugo era biologico. Ah, abbiamo anche creato un’appusita colonna sonora http://grooveshark.com/#!/playlist/Cucinare+La+Parmiggiana+A+Nanchino/99456551

Colazione a Hong Kong (euro 2)

Colazione a Hong Kong (euro 2)

 

 

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I peli superflui della Cina.

[Non vedo l’ora di avere due secondi in più per scrivere fiumi di parole sul mio “Rotolando verso sud” cinese … e quanti miliardi di foto dovrò cariare su Flickr appena tornata ! Ora sono a Shenzhen ma stasera mi sposto già a HK e siccome un Couchsurfer di HK mi ha appena tirato un pacco clamoroso devo passare la prossima ora a mandare Couchrequests piagnucolose.]

I peli in Cina subiscono un effetto transgenetico interessante. Io che dopo oltre 10 anni di cerette potevo millantare una resistenza di mesi tra uno strappo e l’altro, sto ponderando l’idea di andare per il settimo strappo in due mesi.

Eggià, perchè non solo crescono alla velocità della luce, non solo crescono a macchie e con vertigini punk, non solo fino a ieri ero bianca come un cencio – e non un cencio cinese – ma, come se non bastasse, le cinesi ultra pelose sono un ricordo del passato, probabilmente.

Fortuna che dall’ultimo strappo ho tenuto in vita un barattolino con il mio bravo e fedele caramello al limone ! E ora spero che il clima Hongkonghese non sia come quello Nanchinese: sudare sotto la doccia fredda e vedere la ceretta che si squaglia sullo stinco invece di rapprendersi !!!

A presto !!!

Ps: INFO DI SERVIZIO:arrivo a Roma il 2 settembre alle 8.25 e ho solo il bagaglio a mano quindi dovrei essere a casa per le 10 circa. Passate a prendere un coffee o a pranzo o quando vi pare ! Il pomeriggio vorrei andare dai nonni e la sera, verso le 7 mi pare, ho già il treno per Venefica perchè il 3, il 4 e il 5 ho il corso della certificazione CEDILS da fare. Poi il relatore latitante DEVE firmarmi la domanda di laurea e devo consegnarla e devo traslocare … insomma, starò di nuovo a Roma intorno al 20 di settembre e non so per quanto =)

PF (Per Favore): qualcuno di voi nei commenti mi ha dato della veneta … vabbè che non posso rispondere direttamente, ma gli insulti … suvvia ! =)

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“Bad China Day” e cose che non hanno prezzo.

Qualche giorno fa, come possono testimoniare svariati amici a cui è stata recapitata una straziante mail senza fine, ho avuto il mio Bad China Day.

Il Bad China Day, è molto popolare tra gli “expat” occidentali, ma anche tra i viaggiatori e i villegianti di lungo termine. Per alcuni è un giorno in cui ti capitano tante sfighe tutte insieme, per altri è un giorno in cui non succede nulla di particolare ma somatizzi le sfighe pregresse, per altri ancora è il giorno in cui prendi il primo volo e torni a casa. Ero stata messa in guardia dalla Sora Rosa in Italia – tra l’altro devi trovare il modo di contattarmi, Ro’, perchè ho perso il telefono e non mi ritrovo il tuo indirizzo email ! AIUTO ! – circa l’esistenza di quest’istituzione e lo aspettavo dal mio atterraggio in Cina cercando di captare dei segnali per riconoscerlo.

Ebbene, è arrivato. Nel mio caso è stato il giorno in cui ho tirato le mie brave somme nel bene e nel male e in cui il bialncio è risultato tremendamente negativo. Faceva un caldo porco e pioveva come se non dovesse esserci un domani, non avevo appetito, mi sentivo apatica e malaticcia, non facevo che notare il brutto di questo paese e volevo sprofondare e risorgere in Italia. Gli aerei sembravano precipitare uno dietro l’altro a causa dei tifoni e io stavo giusto per comprare un biglietto per Hongkong; poi ho pensato di andare in treno ma non avevo idea di che tappe fare e la tesi langue nel pc e il relatore era scomparso insieme ai miei illustri personaggi da intervistare a Hongkong e lavoro precario in vista. Tra l’altro, e questo è un sintomo che permane, ho continuamente dei flash delle “estati passate” e dell’Europa in generale, che fa molto Dickens. Oggi per esempio mi è passata davanti Villa Pamphili come in una cartolina, ma in generale nel mezzo di un pensiero a cazzo mi “poppa” (l’inglese certe volte funziona benissimo) Rapallo, la Valle D’Aosta, la Torta ‘900 che fanno da Balla a Ivrea, la Sicilia, Ostuni, fare le treccioline con i fili colorati a mia sorella sotto l’albero dei cachi in Calabria, i concerti all’aperto, il cinema all’aperto, il Globe Theatre a Villa Borghese, la Galleria Borghese, via Margutta, il Margutta, i sanpietrini e i muretti di marmo del lungo Tevere caldi anche di notte, i laghi, le fraschette, le mucche, la romanella, Trastevere in agosto, la polenta concia, il mare, i granchi, la sabbia, i sassi lisci che rimbalzano, i tramonti … Se fossi stata un po’ più ricca forse quel giorno lì sarei tornata … magari senza dirlo a nessuno,eh, mi sarei rifugiata in uno dei suddetti posti a spurgare come le lumache. E invece – pacca sulla spalla mentale – sono rimasta.

E come premio sto vivendo una sensazione che non ha prezzo: essere adottata da una vera mamma cinese – la mamma del mio coinquilino/fratellino Xiaomin – che cucina H24 ed essere invitata a casa sua per quattro giorni prima di approdare a Hongkong; quindi essere invitata a cena dalla famiglia e sfidare il nipote prediletto (Xiaomin) a bere; batterlo e gareggiare col pater-familias e finirla patta perchè non c’è più vino ma vederlo barcollare con la faccia rossa uscendo dal locale; arrivare a casa – sobria – e imparare a fare i ravioli cinesi con la suddetta mamma cinese e sentirmi dire che ho un vero talento per la pasta.

Non ha prezzo.

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Essere ecologisti in Cina.

[Per tutti quelli che lasciano i commenti e non ricevono risposta e per tutti i blog che seguo normalmente: ho accesso ad una versione iper-ristretta di wordpress, quindi scusatemi. Alla facciaccia di chi torna dalla Cina declamando che “La dittatura non si sente”. MAVVAFFA.Dovrei andare meglio da Ferragosto in poi, ma non faccio promesse.]

Amici carissimi,

Ormai è ben più di un mese che sto di qua e ho girato anche qualche posticino più o meno conosciuto. Quindi mi sembra ora di tirare la somma di almeno uno dei tanti aspetti di questa mia estate cinese … ovvero i Come e i Come No! del mio ecologismo orientale.

In ordine appositamente sparso.

1. In Cina la plastica REGNA _ Intanto l’acqua dei rubinetti non è potabile. Io ne ho bevuto un mezzo bicchiere una tantum, ma è davvero consigliabile bollirla prima e farla raffreddare a temperatura ambiente … quindi non si raffredderà, cari, perchè qui si va di rado sotto i 35 gradi. Perciò si comprano bottiglie, bottigliette, boccioni e taniche. Rigorosamente di plastica. Mammica di plastica innocua: di plastica SPESSA, ma così spessa e complessa che ci vuole un master per aprire qualsiasi cosa e una notevole forza bruta. Qui è tutto dannatamente confezionato e singolarmente iperimpacchettato: la carta igienica, per fare un esempio, ha il pacco di fuori e poi ogni rotolo ha la sua confezione. Nei ristornati per strada lavano le stoviglie e poi le imbustano. I vestiti sono di plastica, gli oggetti ugualmente di plastica, i biglietti della metro sono gettoni o tessere di plastica, i detersivi sono pro-cancro e hanno tre buste prima di arrivare al sapone. Il cibo è sottovuoto e confezionato in miniporzioni contenute in una maxi porsione.Questo lo abbiamo anche da noi per quanto riguarda le merendine … ma il tofu ? E le zampe di pollo? Nei mercati confezionano ogni singolo frutto sul posto, ma è davvero poco consigliabile prendere frutta e verdure in posti che non siano stati testati da un altro occidentale. Passiamo quindi al cibo.

2. Vegetariani, ma con stile_ Allora, vegetariani in Cina si può … Ma solo nelle città grandi, nelle zone industriali e ben collegate e se accettate di essere guardati come dei pazzi psicotici ogni volta che dichiarate questa stramberia a un popolo che VIVE di BESTIE e dei loro prodotti. Verso le regioni interne ho varie testimonianze di necessari strappi alla regola. Bisogna invece far pace col fatto che tutti i brodi di cottura sono a base di carne o pesce, tranne quello di alghe che però è abbastanza raro e col fatto che dovrete fare veramente attenzione a garantirvi un apporto sostanziale di proteine, ferro, magnesio, vitamine e calcio. D’altra parte, una volta visto come tengono gli animali, come macellano la carne e come la conservano … vi sfido ad avere voglia di mangiarne ! Per quanto riguarda i prodotti non raffinati esiste la farina e anche lo zucchero integrale, ma è praticamente assente il biologico e girano storie strane sul miele. Esiste la vendita a peso in alcuni supermercati, ma i prodotti sono tenuti molto male e per decisamente troppo tempo. La patria del sintetico ci fa dono inoltre di: liofilizzazioni a nastro, colorazioni e decolorazioni, transgenizzazioni legali e supportate dalla propaganda, bibite di dubbio gusto e sapore e odore, carne sintetica, uova sintetiche, frutti mastodontici e mostriformi … insomma, il mio inferno. Epperò ci sono pietanze di rara bellezza e ghiottosità che vi mostrerò in foto e che riprodurrò in loco. Ho fatto il callo al piccante … mai avrei pensato in vita mia. Non sono arrivata al punto di richiederlo espressamente … ma almeno non scongiuro più per non averlo.

x. CONSUMI ! CONSUMI ! La persona che mi sta ospitando al momento è ingegnere ambientale, quindi la questione – con i rigidi limiti del mio maledetto cinese e del suo inglese – viene fuori piuttosto spesso. Allora: le luci vanno accese. empre. Se per caso c’è il sole, si chiudono le tende e si accendono le luci. Tutto ha la sua versione elettrica e il condizionatore provvede al GELO estivo e al calore invernale. C’è chi lo tiene acceso abbastanza da provocarsi una paralisi facciale, non è un eufemismo. E chi abbastanza da poter continuare “comodamente” ad usare il piumone e il pigiama di flanella quando fuori si va per i quaranta a passo deciso. Il gas è a bombola, come quelli delle nonne. L’acqua … parliamone. Non si beve ma ci si lava di continuo. Per via dello smog, del caldo, dell’umido. Io che ero quella delle due docce a settimana sono arrivata a farne, in casi estremi, due nello stesso giorno. E col sapone. Essì. E la pelle non si secca mai perchè c’è EFFETTIVAMENTE uno strato di sporco colloso ogni volta che esci di casa. Infatti la mia amata macchietta di psoriasi sulla nuca ha preso vita e ha tentato di approcciarsi al mio orecchio … ma per fortuna poi si è ritirata nelle sue stanze. L’usa e getta è legge e il risparmio non monetario è tenuto ben distante. Non c’è modo di riciclare alcunchè.

Note positive: motorini elettrici a tutto spiano, ne avrò visti un paio a motore in oltre un mese; bici a tutto spiano, anche pubbliche; piste ciclabili davvero funzionali; linee metro che … Marino, vieni a vedere; treni di tutti i tipi e per ogni dove e per tutte le tasche; parchi e viali alberati … ma solo in centro.

In tutto ciò io ho cercato il mio equilibrio: faccio bollire l’acqua quando sono a casa, oppure faccio il tè verde. Però se sono in giro compro i succhi di frutta di una certa marca che usa frutta vera e ha meno conservanti … anche per bilanciare il fatto che posso contare a colpo sicuro la scarsa frutta che ho mangiato da quando sono qui.Mi sposto in treno e coi mezzi, ma la metro chiude prestissimo, quindi mi capita di prendere il taxi una tantum, ma lo prendo con gli amici così ammortizziamo prezzo e impatto. Ho comprato solo bei regali tradizionali e non plasticosi e ho mandato tante cartoline … ma ho preso anche 3 paia di leggins per fare yoga – ci vado 6 giorni su 7 – perchè quando ne avevo cercati di “ecologici” in Italia non ne avevo trovati e, siccome ero finita tipo a comprarli da Decathlon (e li ho pure lasciati a casa), allora ne ho presi tre a meno di 8 euro, così sono apposto per un po’ … tanto più che sono scarti difettati di H&M, quindi non mi sento proprio un mostro.

Buonanotte figlioli cari.

E buonanotte, tesori.

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Ci sono un australiano, un sudcoreano e due italiane …

… che aspettano il pullman per andare a visitare il Mausoleo di Sun Yat-sen.

L’australiano si presenta come politologo per passione, benchè studente di altre materie.

Ad un certo punto, rivolto al sudcoreano, chiede: “Where are you from ?”

Gli viene risposto: “South Korea”.

Generalizza: “Then, Korea”.

L’altro puntualizza: “South Korea”.

Il biondo ci guarda un po’ sbigottito in cerca di comprensione occidentale e dice al poverino: “Why do you guys always ave to specify … south or north … it’s Korea”.

Sorrisetto del sudcoreano che ci guarda in cerca di compransione intellettuale: “Because they’re different … different nations!”

Acquisito il nostro assenso aggiunge: “… it’s just like in Germany, isn’t it? West Germany and East Germany”.

L’Europa è lontana.

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.HALF.RELATABLE.RANTS.

_well substantiated unpopular opinions_

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